COVID19: test di sopravvivenza per PMI e Professionisti

COVID19: test di sopravvivenza per PMI e Professionisti

Questo periodo che stiamo vivendo è una situazione del tutto eccezionale che non può essere gestita in modo standardizzato.

Le nostre abitudini sono state cambiate da gravissime compressioni dei diritti da provvedimenti d'urgenza adottati dall'Esecutivo e dalle Amministrazioni locali. Imprese e professionisti, indipendentemente dalla dimensione, devono sviluppare capacità di adattamento e reattività per garantire la sopravvivenza della propria attività. Nel post cercherò di utilizzare il linguaggio meno tecnico possibile, perché lo scopo del lavoro è condividere informazioni e suscitare riflessioni ad operatori economici, non ambire alla pubblicazione su riviste specialistiche.

Penso che chiunque abbia uno spirito critico ed indipendente si sia reso conto dell'approccio ondivago adottato nei provvedimenti e nelle dichiarazioni delle autorità. Approccio che sembra finalizzato più ad un mix di autotutela e cura del consenso, che alla efficace contenimento dell'epidemia, danneggiando per lo stretto necessario l'ossatura economica.

La iperproduzione di norme e regolamenti ha creato grave confusione e incertezze nei cittadini, imprese e professionisti.

L'intervento pubblico, basato su semplici distribuzione di (scarsa) liquidità, più che su un adattamento del sistema non può considerarsi rassicurante.

Prendiamo ciò che viene dal Governo, ("la 600", la CIG, ecc) ma consideriamolo una vincita al gratta e vinci (sopravvenienza attiva) più che un aiuto strutturale su cui confidare.

Non a caso molti hanno paragonato questa situazione ad uno stato di guerra, e mi adatterò alle metafore belliche. Ricordate che, come diceva il Generale Patton, non si vincono le guerre sacrificandosi per la tua patria, ma facendo sacrificare gli avversari per la loro patria.

Approccio

  • Perché viene evocato uno scenario di guerra generalizzata? Lo scenario non è quello di un evento grave come un terremoto o maremoto, perché questi eventi non coinvolgono che uno o due paesi, molti individuano come pietra di paragone le due guerre mondiali del Novecento, proprio perché vi parteciparono quasi tutti i paesi. Le due guerre ebbero due esiti diametralmente opposti determinati dalla collaborazione o meno tra le nazioni e dalla disciplina adottata dai perdenti come Germania, Giappone e Italia. Ma questi sono argomenti al di fuori della nostra portata operativa.
  • Se alcuni obblighi di comunicazione (disclosure) non sono stati presi come mero adempimento formale, le imprese di maggiori dimensioni dovrebbero già essere dotate di una procedura e strutture da dedicare alla gestione dei rischi come, appunto, quello che stiamo vivendo. Con un poco di fantasia e di buona volontà per supplire alle scarse risorse, anche le organizzazioni minori possono conseguire risultati importanti. La mosca è sopravvissuta al Dinosauro. La dote per sopravvivere non è la dimensione ma la capacità di adattamento.
  • siamo nel 3° millennio, possiamo sfruttare strumenti che in altre crisi non erano nemmeno immaginabili.

In questo contesto cerco di delineare un possibile approccio e una raccolta di fonti per reperire informazioni aggiornate.

L'approccio, come l'evolversi della situazione, sarà necessariamente dinamico, quindi questa pagina potrebbe essere ripetutamente aggiornata, corretta e arricchita di fonti.

Ogni suggerimento, esperienza o critica è gradita, qui non si tratta di fare i primi della classe ma di mantenere attive o riattivabili quante più attività. Siamo in una società che vive sullo scambio, senza controparti non potete fare altro che autoconsumare il magazzino. La vostra ricchezza futura dipende anche da quanti clienti potranno acquistare i vostri beni e i vostri servizi.

Tranne la operatività base (quelle che chiamo "azioni di commando"), tutte le altre operazioni possono essere attuate anche da chi è costretto ad una serrata della propria attività.

Prerequisito: la comunicazione. Mantenimento del business network e dell'avviamento (Catena di comando e controllo)

Seguendo l'approccio bellico, la prima difesa da garantire è quella della catena di comando e di controllo. Le comunicazioni tra imprenditore/professionista e il business network devono essere garantite e praticate assiduamente.

Il consiglio è di imparare come utilizzare quante più piattaforme di videoconferenza possibile (le consumer skype, hangouts, o le professionali teams, webex, gotomeeting ecc...) e di cercare di ridurre al minimo gli standard. Non sarà facile, ma dovete sempre potervi rivolgere ai professionisti esterni, ai clienti e fornitori chiave  e ai diretti collaboratori per commentare dati e documenti da condividere. Le E-mail e WhatsApp non bastano. 

Preoccupatevi infine del "cascading", ovvero dell'effetto cascata: anche i diretti collaboratori devono tenere analoghi rapporti. In questo modo mantenete sia il business network (clienti, fornitori, professionisti), che l'organigramma aziendale.

Gestione del rischio di natura penale/amministrativa (Integrità delle figure chiave e delle loro famiglie)

Tutte le ordinanze d'urgenza sono caratterizzate da prescrizioni la cui violazione comporta la applicazione di sanzioni di tipo penale o amministrativo. Le innumerevoli emissioni di "moduli" per autocertificare le uscite di casa sono la punta dell'iceberg di caos amministrativo dal quale sarà molto difficile uscire indenni, sia penalmente, sia, con elevatissima probabilità, amministrativamente.

In questa situazione parte avvantaggiato chi ha già attuato una strategia di difesa "a compatimenti stagni", ovvero conferire i beni strategici ad un fondo patrimoniale o ad un trust. Chi non lo ha fatto non ne ha oggi la possibilità, ma potrebbe costituire un suggerimento per il medio termine, soprattutto se l'emergenza dovesse avere colpi di coda. Fatelo appena possibile: la fedina penale si ripulisce, ma un drenaggio di liquidità in questi periodi può essere una sentenza di morte.

Attivate un meccanismo di segnalazione tempestiva di modifiche normative/regolamentari. Un trucco che ho adottato è la lista twitter in cui ho incluso i vari soggetti che possono emanare provvedimenti in materia. Come vi siete accorti oramai il "formalismo" per l'adozione di norme di qualsiasi gradazione è andato in cavalleria. Questa la lista, se volete iniziare da qualcosa: COVIDbyKempes 

Mitigazione dei danni alla continuità d'impresa - se possibile fate qualcosa (Operazioni di Commando)

Il focus che sta completamente venendo sottostimato è la continuità d'impresa. Terminata l'emergenza dovremo sostenerci da soli (sempre che i contributi pubblici possano essere considerati soddisfacenti), meglio rendersi indipendenti quanto prima.

Quindi il messaggio è: ove potete (servizi legali, amministrativi, consulenza tecnica ecc...) continuate a erogare prestazioni e a fatturarle (o meglio, per tutti i servizi fate proforma, così evitate di sborsare l'IVA).

A più riprese il Premier Conte ha suggerito di passare allo smart working. Ebbene, come avrete intuito, non è un processo semplice, né immediato.

E' da fine 2015 che lo sto attuando progressivamente. In breve vi riassumo i problemi che ho incontrato e le soluzioni che, ad oggi, si sono rivelate le più efficaci (quindi better più che best practices":

Argomento Better solution
Server server farm + collegamento come virtual terminal (permette di lavorare anche se non avete una connessione ideale)
Web

Libero sui singoli PC, criteri molto stretti sul server, lasciato sostanzialmente libero solo di connettersi ai servizi mail e per gli aggiornamenti dei programmi.

Servizi di posta Outlook web, criteri di classificazione e archiviazione su archive.PST condivisi
Archiviazione DOCS

Uniformare criteri di archiviazione; 
Doppia piattaforma server remoto e cloud (una licenza comprata per il server) per condividere con i clienti. Sui locali altri cloud più diffusi, utilizzati però solo come interscambio documentale.
Backup fisico (e pulizia archivio) annuale su supporto blue ray.

Comunicazione interna

MSTeams

Allineamento Staff Affiancamento continuo, sperimentazione di percorsi prima di proporli. Attivato forte feedback per correggere errori e rilevare scelte infelici.
 Allineamento CLI-FOR-PRO E' Ho iniziato dai più evoluti. E' il punto più delicato, soprattutto con i clienti, che dovrete andare a contattare uno ad uno, con notevole investimento di tempo. Spesso la migliore soluzione è spuria: ognuno si tiene i propri standard e se ne utilizza uno semplice per l'interscambio spot.

 

Sarà molto difficile potere offrire una attività continua e perfettamente organizzata, ma ricordate che piccole operazioni individuali, o di poche persone (azioni di Commando e/o guerra partigiana) possono conseguire risultati importanti rischiando poco.

Gestione della liquidità  (risorse strategiche)

Il Libro VI del codice civile prevede delle priorità nell'adempimento dei propri debiti. Ebbene, in momento di guerra seguire le disposizioni di Legge è la peggiore idea che possiate adottare (a meno che la vostra intenzione sia di fallire).

La liquidità è la risorsa strategica fondamentale per uscire d situazioni di crisi, ma non certo tenendola sotto il materasso per garantire le spese settimanali.

La liquidità deve mantenervi le capacità di produrre, e deve essere dedicata al mantenimento del vostro business network (CLI-FOR-PRO, Staff chiave). Su tutto il resto si potrà contrattare con maggiore o minore vigore, ma ogni sforzo va destinato a mantenere la ossatura chiave e a finanziare quelle piccole operazioni che magari non vi faranno arricchire, ma che tengono attivo il team e spesso portano anche qualche risultato apprezzabile.

La benzina va utilizzata per muoversi, e per fare muovere la squadra.

Ricerca e sviluppo

Altro bene immateriale ("intangible") è il know-how. Ma cos'è? rubo una definizione data da Michel Kahn (che sembra uno scioglilingua, ma è pieno di significati che chi lavora capisce al volo) il savoir-faire o saper fare o il know-how è:

  • Sapere
  • Fare
  • Saper Fare
  • Sapere cosa non fare
  • Fare sapere
  • Saper far fare
  • Sapere non far fare

Quindi un processo lungo, i cui due primi 3 step potete svilupparli in ogni momento libero. Se siete una micro entità gli altri sono inutili, altrimenti è una buona idea incominciare ad allineare le risorse chiave su nuovi processi e prodotti.

Ove possibile il know how che sviluppate va diffuso nel team. La sopravvivenza di clienti, fornitori, professionisti e staff è la premessa per una efficace ripresa della attività.

Due piccoli esempi in cui il know-how va diffuso rispettivamente sui clienti e sui fornitori.

  • Clienti. Ferramenta che acquista per rivendita mascherine e detergenti. E' indispensabile che, in un momento di controlli di polizia su questi beni particolari i clienti siano in possesso della documentazione tecnica che possa permettere di evitare sequestri, anche arbitrari e la perdita di avviamento del cliente.
  • Fornitori. Se siete in un settore per il quale non opera la serrata, la vostra operatività è comunque subordinata ad approvvigionamenti regolari di beni e servizi necessari per la attività. Tra le limitazioni del decreto 27/3, per garantire l'operatività dei fornitori è necessaria una autorizzazione prefettizia, rilasciata dopo un esame della "necessità" della erogazione delle attività "ancillari" rispetto alle attività tutelate. E' indispensabile che, come cliente, chiariate e diffondiate ai vostri fornitori in termini chiari e documentati perché i loro beni e/o servizi siano essenziali per le vostre produzioni. In assenza rischiate che una autorizzazione prefettizia negata blocchi la regolarità di forniture chiave.

Per interagire a distanza con PA e partner

Lo SPID è il sistema pubblico di identità sul quale si sono allineate tutte le PA e che vi permette l'accesso ai siti della Pubblica amministrazione per espletare tutte le pratiche a distanza che non richiedono l'intervento di un professionista.

Sono molte più di quante pensiate, quindi è un ottimo investimento che si può perfezionare anche con un riconoscimento da casa.

Tutti i contratti (scritture private) possono essere firmati con la propria firma digitale, qui le istruzioni per richiederla.

Chi può lavorare e chi no.

Situazione aggiornata con il DPCM 26/04/2020 (in corso di pubblicazione sulla G.U.). Ricordiamo che può essere svolta qualsiasi attività purché in modalità "agile" . Per le attività non sospese, dal 4 maggio sarà obbligatoria l'adozione dei protocolli di sicurezza. Per le attività sospese è sempre possibile l'accesso ai locali per pulizia, manutenzione o vigilanza PREVIA COMUNICAZIONE AL PREFETTO (gli indirizzi PEC delle prefetture i trovate qui: 

Scarica la tabella delle PEC delle Prefetture

Scarica l'Elenco aggiornato dei codici attività

Le attività non sospese (aperte o in fase di riapertura dal 4 maggio) sono inoltre tenuti al rispetto dei protocolli di sicurezza. Li ho messi in Word lavorabile per personalizzarli ed esporli nei locali aziendali.

 1) Protocolli per tutte le attività
 2) Protocolli Commercio al dettaglio
 3) Protocolli per Cantieri Edili
 4) Protocolli Trasporti e Logistica

 

Commento breve

Quindi: curare i beni immateriali. Avviamento commerciale, know-how, business network e organizzazione gerarchica dell'impresa sono sempre "patrimonio aziendale" su cui è possibile agire, spesso a bassissimo costo. Anche in caso di chiusura della sede "fisica".
E' indispensabile mantenere una buona comunicazione e destinare la liquidità al mantenimento del team chiave e a completare le operazioni possibili, anche se di piccolo cabotaggio.

Ricordate: andassero molto male le cose gli "intangibili" non sono sequestrabili. Potete sempre riciclarli in altra organizzazione.

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