Sembrerebbe un PIN per sbloccare uno dei vostri apparecchi, si tratta invece delle scelte di destinazione di parte delle tasse, vostre e non solo.
Un breve quadro per scegliere coscientemente. (aggiornamento del post del 2021)
Breve premessa
La scelta è libera e può essere effettuata nella dichiarazione dei redditi, oppure a parte, spedendola direttamente o tramite intermediari, oppure su carta presso un qualsiasi ufficio postale. Il termine è quello di spedizione delle dichiarazioni, per il 2024 il 15 ottobre, se verrà rispettato il calendario.
Quindi, se desiderate piena privacy, potete non rendere noto a chi vi assiste sulla dichiarazione le vostre preferenze. Si tratta comunque di dati sensibili e chi li riceve è vincolato ad uno stretto riserbo.
Le scelte non si escludono: potete esercitarle tutte o nessuna. La differenza è che le prime due (8 e 5) si calcolano sull'IRPEF complessivamente riscossa su tutti i contribuenti, i 2 per mille si applicano solo sulla vostra IRPEF.
Se non scegliete nulla l'importo dell'8 e del 5 per mille vengono comunque distribuiti sulla base delle scelte degli altri contribuenti, il 2 per mille non viene distribuito ma rimane nelle casse dell'Erario.
8 per mille
Inventato da Giulio Tremonti in occasione del concordato del 1984 per sostituire i versamenti previsti dai Patti Lateranensi a favore del Clero.
Oggi il beneficio è esteso ad altre confessioni religiose che sottoscrivono la convenzione con il Governo italiano.
Per approfondire:
- La Pagina illustrativa 8 per mille Agenzia Entrate.
- Sul sito del Governo trovate gli accordi e gli impieghi delle risorse.
- Sul sito del Dipartimento delle Finanze le scelte per anno. Ad esempio nel 2023 il 72% delle scelte è andato alla Chiesa Cattolica, il 23% allo Stato, il restante 6% suddiviso tra gli altri beneficiari (3% ai Valdesi). Solo il 41% dei contribuenti ha espresso una scelta.
5 per mille
Nato per finanziare le organizzazioni di volontariato, successivamente esteso ad altre categorie. Il voto è unico in tutta la sezione, ovvero non è possibile darlo ad una associazione e contemporaneamente ad un istituto di ricerca. Nota bene: dal numero dei beneficiari si comprende come questa agevolazione sia estremamente dispersiva. Il consiglio è di scegliere solo beneficiari di cui si possano monitorare gli utilizzi o soggetti vincolati alla trasparenza degli impieghi.
Le categorie di beneficiari sono:
- ETS (Enti del Terzo settore) iscritti al RUNTS, ONLUS ecc
- Ricerca scientifica ed università
- Ricerca Sanitaria
- Tutela, Promozione e Valorizzazione beni culturali e paesaggistici
- Attività sociali del Comune di residenza
- ASD (Associazioni sportive dilettantistiche)
- Enti Gestori di Aree Protette
La reperibilità degli elenchi dei soggetti beneficiari è un caso di specie della inutile demenza della burocrazia italiota: per averli tutti sotto mano dovete navigare sui siti dei soggetti competenti.
- si trova un poco sul sito del Ministero del Lavoro, competente per il RUNTS (Registro Unico del Terzo Settore) ed un poco sul sito di Agenzia Entrate (competente per le ONLUS).
- Competente è il Ministero dell'Università, ieri MIUR, oggi MUR, domani chissà
- Sito del Ministero della Salute o come si chiamerà
- Li trovate sul sito del Ministero dei beni culturali.
- Ovviamente questo è unico, vanno al comune in cui si risiede il primo gennaio del 2024 in caso di trasferimento di residenza.
- Sono di competenza del CONI che, unico, si è convenzionato con Agenzia Entrate per la gestione degli elenchi. Gli enti ammessi sono in entrambi i siti.
- Altro tema, altro ministero, altro burocrate felice. Elenco su MinAmbiente e qualcos'altro. Gli ultimi elenchi disponibili sono del 2022, ma sembra che dal 2020 non ci siano aggiornamenti sulle aree protette.
Per finire una chicca: se volete sapere a chi sono andati i contributi del 5 per mille dovete di nuovo navigare i siti dei singoli pusher competenti per la distribuzione. Enjoy.
Un consiglio pratico: scegliete a lunghezza di braccio, ma scegliete. Se conoscete una non profit, un ente beneficiario nel vostro comune o quartiere, che rendiconta con trasparenza come usa le risorse del 5 per mille dategli sostegno. Come avrete capito in questo mare magnum oltre che i tonni trovate anche gli squali.
2 per mille ai partiti
Nato dalla riforma Letta del Finanziamento Pubblico ai partiti (DL 149/2013) non è mai decollato. Nelle ultime dichiarazioni consolidate solo il 3% dei contribuenti ha espresso una scelta.
Scorrendo gli ultimi dati del 2023, la parte del leone la ha fatta il PD, con il 30% delle scelte (8,1 milioni di €), seconda Fratelli d'Italia (20% e 4,8 milioni), terzi i 5 Stelle (10% e 1,85 milioni).
Per approfondire:
- La Pagina illustrativa 2 per mille Agenzia Entrate.
- Elenco codici partiti
- I beneficiari del2 per mille dal 2015 in poi